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domenica 21 ottobre 2018

Manovra, Tria risponde all'Europa

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Il Sole 24 Ore
Sette24 - Le storie da sapere per cominciare la giornata

di Alberto Magnani

22 ottobre 2018

DOPO LA LETTERA DI MOSCOVICI

Manovra, Tria risponde all’Europa

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il commissario Pierre Moscovici (Ansa)

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il commissario Pierre Moscovici (Ansa)

Oggi, entro le 12, il ministro del Tesoro Giovanni Tria dovrà rispondere alla lettera sulla manovra italiana inviata dal commissario europeo Pierre Moscovici. Bruxelles ha contestato al governo la «deviazione grave e senza precedenti» imboccata con la proposta di bilancio sottoposta il 15 ottobre alle istituzioni Ue. Moscovici ha ribadito che il problema non è l’aumento del deficit al 2,4%, ma l’assenza di misure chiare per la crescita e la riduzione del debito pubblico. «La palla è nel campo delle autorità italiane. Aspettiamo la risposta» ha commentato Moscovici, impegnato lo scorso venerdì in un faccia a faccia con lo stesso Tria.

La replica vergata dal titolare del Tesoro sarà decisiva per sbloccare la situazione. In positivo o in negativo, a seconda del giudizio pubblicato da Bruxelles martedì 22 ottobre. Se Tria non esprimerà la volontà di un dietrofront rispetto al testo originale della manovra , la Commissione potrebbe decidere per la bocciatura: il primo caso in assoluto nella storia europea. A quel punto si aprirebbe una finestra di tre settimane per correggere il testo, intervendo sui numeri che preoccupano di più Bruxelles. In caso contrario, il voto negativo dei commissari sfocierebbe in una procedura di infrazione contro l’Italia per deficit eccessivo.

Per saperne di più:
1) Cosa deve cambiare il governo per avere l’ok da Bruxelles

2) Il testo della lettera di Moscovici  

ATTESO DOWNGRADE

Rating, l’Italia appesa a S&P

Wall Street, a pochi minuti dalle agenzie di rating (Afp)

Wall Street, a pochi minuti dalle agenzie di rating (Afp)

Dopo il downgrade arrivato venerdì da Moody’s (Baa3, outlook stabile), l’Italia si prepara a un nuovo vaglio delle agenzie di rating. Venerdì è il turno di S&P, con una prospettiva ribaltata rispetto al giudizio della settimana scorsa: rating stabile ma prospettiva in peggioramento. Nel frattempo Fitch, un'altra agenzia di rating, ha sottolineato in una nota come un suo ulteriore downgrade (atteso al 2019) rischia di innescare un effetto-domino sul comparto bancario. L'abbassamento di un gradino può avere conseguenze sugli istituti come Bnl (BBB+), Credito Emiliano, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit (tutte BBB) e Unipol Banca (BB+).

Talking points
Bond, il clan del rating colpisce ancora

LA CANCELLIERA IN CRISI

Voto in Assia, Merkel vacilla ancora

Angela Merkel (Epa)

Angela Merkel (Epa)

A due settimane dal voto in Baviera, segnato dagliscivoloni di Csu e Spd, arriva un’altra elezione delicata per la Germania: l’Assia, lo stato federato che ospita Francoforte e il suo distretto finanziario. In questo caso, oltre ai socialisti, la crisi dei vecchi partiti rischia di travolgere la Cdu della cancelliera Angela Merkel. Ai margini dei due, a sinistra e destra, bisognerà tenere sotto osservazione l’ascesa dei Verdi e dell’ultradestra di Alternative für Deutschland.

I primi si sono rivelati la grande sorpresa delle elezioni bavaresi (e non solo), sfiorando il 20% e imponendosi come alternativa alla moribonda (?) Spd. I secondi sono usciti ridimensionati dalle urne di Monaco, con un 10% che ha deluso le attese. Ma c’è chi si aspetta nuove fiammate nell’Hessen, sulla spinta di retorica anti-immigrazione e una critica martellante al governo Merkel.

È proprio la Grosse Koalition, abbreviata in GroKo dalla stampa tedesca, a dover temere di più gli effetti della tornata elettorale. Una ulteriore debacle dei socialisti potrebbe mettere a rischio la tenuta della maggioranza, costringendo magari a rimpasti in vista delle elezioni europee del 2019. Un calo netto della Csu potrebbe sfociare addirittura in un passo indietro di Merkel, anche se solo dalla guida del partito (e non dal vertice del governo).

Talking points!
1) Baviera, che cosa ci insegnano le elezioni
2) Verdi: immigrati, Europa e lavoro, ecco il programma vincente

LA RIUNIONE DELL’EUROTOWER

Bce, la parola a Mario Draghi

Il presidente Bce Mario Draghi (Epa)

Il presidente Bce Mario Draghi (Epa)

Giovedì 24 ottobre il consiglio direttivo della Banca centrale europea si riunirà a Francoforte, con la tradizionale conferenza stampa di Mario Draghi in agenda per le 14:30. Le turbolenze della Ue, a partire dallo scontro fra Bruxelles e il governo italiano, non sembrano smuovere l’istituto dalla sua scadenza principale: la fine a dicembre del quantitative easing, il programma di stimoli monetari lanciato dall’istituto per rimettere in moto economia e investimenti nel Vecchio Continente.

Draghi non ha risparmiato una steccata al governo gialloverde, anche se da un punto di vista più tecnico che politico: lo stravolgimento degli accordi comunitari finisce per danneggiare i più deboli, in un momento ancora critico per la congiuntura. «Mettere in discussione le regole all'interno della Ue può portare a un peggioramento delle condizioni nel settore finanziario e di qui a un danno alla crescita - ha detto - Non c'è evidenza che indebolire tutte le regole portare alla prosperità, ma comporterà un prezzo alto per tutti. Le regole devono essere rispettate nell'interesse di tutte le parti, specialmente di quelle più deboli».

A proposito di Draghi:
1) Il presidente Bce sulla manovra: ottimista su compromesso
2) Fmi, allarme contagio dall’Italia

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