| | | | | | | | | | | | – di Alberto Magnani | | | | | NUOVO RINVIO AL 31 OTTOBRE Brexit, il compromesso sul compromesso | |  | | Theresa May a Bruxelles (Afp) | | | | | | | Si rischia di essere ripetitivi, ma tant’è. Anche l’agenda europea della scorsa settimana è stata dominata dalla Brexit, l’interminabile processo didivorzio di Londra dalla Unione europea. Il governo di Theresa May chiedeva una proroga breve rispetto alla scadenza del 12 aprile, facendo slittare la deadline al 30 giugno. È stato accontentato a metà. | | Nella notte tra il 10 e l’11 aprile, il Consiglio europeo è uscito da un vertice-fiume di otto ore con l’ennesimo compromesso: una «flexestension», un’estensione flessibile che consentirà a Londra di cercare la ratifica del parlamento all’accordo di divorzio fino al 31 ottobre. Se Downing street incassa l’ok prima di quella data, può avviarsi all’uscita. Se il via libera tarda ad arrivare, dopole tre bocciature negli ultimi mesi, si tornerà a parlare dei vari scenari che hanno inquietato l’opinone pubblica fino ad oggi: dalla Brexit no-deal a un nuovo rinvio, con il rischio - Emmanuel Macron dixit - di «inquinare i lavori comunitari». | | APPROFONDIMENTO/Perché Macron è così intransigente sulla Brexit | | La data del 31 ottobre non è casuale. Londra potrebbe essere comunque chiamata a indire elezioni europee, scompaginando gli equilibri politici dell’Eurocamera. Ma un’uscita prima di novembre eviterebbe il rischio di far entrare il Regno Unito nella Commissione europea, esponendo i lavori del braccio esecutivo della Ue al «cavallo di Troia» di una presenza britannica nell’istituzione che dovrà decidere anche sui futuri rapporti fra Londra e Bruxelles. | | | I FATTI DELLA SETTIMANA Storie da Bruxelles (e non solo) | | | 1) L’Europa nella morsa fra Stati Uniti...
|  | | Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump (Epa) | | | | | | | Qual è il futuro della Ue nel commercio globale? Qualche indizio è arrivato negli ultimi giorni, anche se gli scenari non sono dei più entusiasmanti. Anzi. Da un lato gli Stati Uniti di Donald Trump, decisi a proseguire la propria guerra di dazi contro tutti i principali partner commerciali. Non bastasse lo scontro con la Cina, arrivato forse a una fase di distensione, Washington minaccia ora dazi sull’import dall’Europa per un valore di 11 miliardi di euro. La lista dei prodotti colpiti va dagli elicotteri a uso civile a vino e liquori, con un campanello d’allarme per il nostro settore enologico:nella «black list» compare anche il prosecco, prodotto che ha eletto gli States a secondo mercato di sbocco su scala globale. | | 2)...e l’assedio della Cina
|  | | Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker con il premier cinese Li Keqiang (Reuters) | | | | | | | Dall’altro la Cina, il gigante asiatico che inizia a essere considerato sempre di più alla stregua di un concorrente per l’economia europea. Il 9 aprile Bruxelles ha ospitatoil 21esimo summit della Ue con Pechino, raggiungendo un’intesa di massima per regolare gli investimenti reciproci fra i due blocchi, con la disponibilità di Pechino a impegnarsi sull’utilizzo di sussidi industriali. | | I due partner si sono lasciati concordando un’intesa entro il 2020. Basta a calmare le acque? Certo che no. L’Europa vuole ottenere garanzie maggiori su dossier che scottano, a partire dalle intrusioni informatiche della Cina con il «cavallo di Troia» delle reti 5G: le reti di quinta generazione che veicoleranno le comunicazioni del futuro, accedendo a dati (e informazioni) sensibili sui cittadini europei. | | Volete saperne di più? Qui Luca Salvioli spiega in cinque grafici la guerra dei dazi tra Usa, Europa e Cina. | | 3) Internazionale populista, l’esordio piatto di Milano
|  | | Matteo Salvini e i suoi alleati a Milano (Ansa) | | | | | | | Per essere la forza che «scardinerà l’Europa», la nuova internazionale populista di Matteo Salvini ha scelto un battesimo abbastanza istituzionale. Lunedì 8 aprile il vicepremier ha presentato il suo nuovo soggetto politico all’Hotel Gallia di Milano, un hotel a cinque stelle che si affaccia sulla stazione centrale. La «Alleanza europea dei popoli e delle nazioni», come si chiama la nuova famiglia politica, cerca di raccoglierei vari movimenti nazionalisti che gravitano a destrasia del Partito popolare europeo che dei Conservatori e riformisti. All’incontro di Milano, Salvini era accompagnato da Jörg Meuthen (presidente di Alternativa per la Germania, la forza di ultradestra che ha siede con 94 seggi al Bundestag), Anders Vistisen (presidente della sezione giovanile del Partito del Popolo Danese, un partito di ultradestra che fa da stampella al governo di Copenaghen) e Olli Kotro (in rappresentanza del Partito dei Veri Finlandesi). | | | RASSEGNA STAMPA Cosa abbiamo letto in giro,varie ed eventuali | | | 1) Volete regolare le Big Tech? Ispiratevi alla Ue |  | | Ue pionieristica nella regoamentazione dei colossi tech (Reuters) | | | | | | | L’Unione europea si sta imponendo come «trendsetter» nella regolazione dei colossi tecnologici. Ne aveva già scritto il settimanale britannico The Economist, dando atto a Bruxelles del suo ruolo pionieristico nel porre un freno normativo allo strapotere dei giganti digitali. Ora Politico allarga il raggio d’azione, spiegando perché la Ue sta «mostrando i muscoli» alla Silicon Valley. | | 2) Germania, l’Afd ha qualche problema
|  | | I leader di Alternative per la Germania dopo una conferenza stampa (Epa) | | | | | | | Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland), il partito di ultradestra tedesco, non sta vivendo una delle sue stagioni più rosee. Dopo il boom alle elezioni federali del 2017, con 91 seggi al parlamento tedesco, il partito sta iniziando a scricchiolare sotto al peso di uno scandalo sui finanziamenti e la concorrenza a destra dell’Unione-cristiano democratica, ravvivata dalla nuova leader Annegret Kramp-Karrenbauer. La storia è sul quotidiano tedesco Abendblatt. | | 3) I populisti finlandesi hanno un nuovo nemico. Il clima
|  | | Greta Thunberg, la giovanissima attivista scandinava contro il cambiamento climatico (Reuters) | | | | | | | I Veri finlandesi, sigla di destra di Helsinki, sembrano aver trovato un nuovo cavallo di battaglia. Sempre l’immigrazione? No, il clima. Il partito politico ha trovato terreno fertile nel suo elettorato per battaglie contro l’ambientalismo, liquidato come un fenomeno «per radical chic» e distante dalle esigenze dell’elettorato popolare. La fonte di ispirazione sono i gilet gialli, il movimento di protesta anti-Macron nato da una sollevazione contro il caro benzina. Il racconto sul Financial Times. | | | Daily24 è la nuova newsletter che sostituisce 7:24 con tre diversi appuntamenti: Morning24, dal martedì al sabato, a cura di Marco Alfieri Europa24, tutte le domeniche, a cura di Alberto Magnani Sette24, al lunedì, sarà l'agenda della settimana, a cura di Alberto Magnani | | | | | | | | Disiscriviti | Newsletter | Contatti | Privacy Policy | Informativa sui Cookie | | | | | | | Sei attualmente iscritto con: squarenotizie@GMAIL.COM Il Sole 24 ORE rispetta la tua privacy. Per esercitare i tuoi diritti scrivi a: privacy@info.ilsole24ore.com © Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati | | | |
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