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giovedì 11 aprile 2019

Def, alla ricerca di 47 miliardi per non scassare i conti pubblici

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Il Sole 24 Ore
Morning24 - Le storie da sapere per cominciare la giornata

di Marco Alfieri

12 aprile 2019

IL GOVERNO E BRUXELLES

Def, alla ricerca di 47 miliardi per non scassare i conti pubblici


Giuseppe Conte e Giovanni Tria (REUTERS)

Giuseppe Conte e Giovanni Tria (REUTERS)

Il Def approvato martedì riporta le lancette della finanza pubblica a ottobre, quando è scoppiato lo scontro con Bruxelles. Con due incognite in più. Il percorso di discesa del deficit, dal 2,4% di quest'anno all'1,8% del 2021, è identico alla strada tracciata in autunno. Il punto di partenza del debito è più alto di 2,8 punti di Pil rispetto al piano della Nadef 2018. E soprattutto i numeri sono agganciati a una serie di misure extra che fra quest'anno e il prossimo devono portare la bellezza di 46,6 miliardi alla causa di deficit e debito. Senza questi aiuti, tutti i parametri punterebbero decisamente in alto aprendo rischi ulteriori per l'accoglienzadei nostri conti pubblici in Europa e soprattutto sui mercati.

Talking points:

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6 storie da sapere

Theresa May e Angela Merkel (REUTERS)

Theresa May e Angela Merkel (REUTERS)

1) Dopo un negoziato di otto ore, i Ventisette paesi Ue hanno deciso di rinviare l'uscita della Gran Bretagna al 31 ottobre, dando nei fatti sei mesi in più al governo britannico guidato dalla premier Theresa May per far approvare da Westminster l'accordo di recesso negoziato negli ultimi due anni tra Londra e Bruxelles. La trattativa è stata più lunga del previsto: i paesi membri erano divisi tra chi era pronto a un rinvio lungo e chi preferiva una proroga corta.

Stato dell’Unione:

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- Dazi e guerra commerciale: via ai negoziati Ue-Usa per evitare l'escalation

2) Condizionati dalle mille speranze affogate nel sangue, ci eravamo convinti che le cosiddette “Primavere arabe” fossero solo un evento, un episodio: accade, fallisce, finisce. Invece non è così: quel gigantesco sommovimento sociale e politico dal Maghreb alla penisola arabica, era una dinamica: era scoppiato per delle cause discernibili e si è sviluppato fra alti e bassi, a seconda dei Paesi interessati. Ugo Tramballi analizza i fatti che stanno incendiandoin questi giorni Libia, Algeria e Sudan.

Julian Assange (REUTERS)

Julian Assange (REUTERS)

3) Il fondatore di Wikileaks Julian Assange è stato arrestato all'ambasciata dell'Ecuador di Londra, dove si era rifugiato dal 2012 mentre era sotto indagine per l'accusa di violenze sessuali in Svezia. L'operazione era stata anticipata via Twitter dalla stessa WikiLeaks, con un post dove si spiegava che una fonte di «alto livello» aveva dichiarato che Assange sarebbe stato espulso a breve dalla sede diplomatica.

Per approfondire:

- Chi è Julian Assange, il padre di WikiLeaks che gli Usa vogliono processare per cospirazione

- Assange, la lunga caccia americana verso l'estradizione

4) Unicredit rischia una sanzione pari fino al 10% del fatturato da parte dell'Antitrust Ue per presunte violazioni della normativa in relazione a titoli di Stato europei per periodi tra il 2007 e il 2012. Unicredit ha avuto accesso a tutti gli elementi del fascicolo della Commissione Europea a partire dal 15 febbraio 2019 e «in seguito all'analisi del fascicolo, la banca non considera più remoto, ma possibile, sebbene non probabile, un esborso di cassa volto al pagamento di una potenziale sanzione in conseguenza dell'esito del procedimento».

La disfida di Siena:

Mps, il Tesoro respinge l'azione di responsabilità a Profumo e Viola

Il direttore generale del FMI, Christine Lagarde  (AP)

Il direttore generale del FMI, Christine Lagarde (AP)

5) Economia globale: il 75% è in frenata. Dazi, Brexit e “caso Italia” tra le minacce. Il direttore dell'Fmi, Christine Lagarde, è tornata a mettere l'accento sulla «delicata» congiuntura globale. Nel mirino le politiche commerciali aggressive attuate dall'amministrazione Trump. Lagarde ha chiesto ai Paesi di sviluppare economie «più resilienti e inclusive». È «imperativo» attuare «riforme strutturali per rafforzare la produttività e la crescita di medio termine». Un messaggio anche per chi, come la Germania, ha un elevato surplus: va usato per investire.

Paradossi finanziari:

Titoli di Stato: tassi greci più bassi di quelli Usa, ma è un effetto ottico

6) Bob Iger, il visionario ceo di Disney, a febbraio aveva definito la piattaforma streaming che oggi la società si prepara a svelare «la priorità numero uno». La sfida per il gigante dell'entertainment è quella di trasformarsi da potente network di canali tv a pagamento in un leader nello streaming. La tv che passa da pc, tablet e soprattutto dagli smartphone. Per rispondere alla sfida di Netflix e delle altre piattaforme di video streaming. Il servizio del gruppo di Topolino si chiamerà Disney+. Il primo mese sarà gratis. Poi si pagherà un abbonamento mensile ma non è stato rivelato il prezzo. Si parte da novembre 2019.

Speaker ficcanaso:

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