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Buongiorno dalla redazione del Sole 24 Ore. Questa è Start, la newsletter del mattino con le notizie principali per cominciare la giornata. Oggi è venerdì 17 ottobre e questa è la nostra selezione.
Si è concluso a Palazzo Chigi il vertice sulla manovra, con un'intesa nella maggioranza sul contributo di banche e assicurazioni, in vista del varo della legge di bilancio il 17 ottobre. Matteo Salvini ha parlato di un apporto "doveroso" di 5 miliardi, utile a finanziare sanità e sgravi fiscali, negando intenti punitivi verso gli istituti di credito. Antonio Tajani ha invece escluso ogni tassa sugli extraprofitti, definendola "una misura da Urss". La manovra sarà coperta anche da una rimodulazione del Pnrr per circa 5 miliardi e tagli ai ministeri pari a 2,3 miliardi.
E a proposito di banche, è fallita l'offerta pubblica di acquisto ostile lanciata da Bbva su Sabadell, ferma al 28% del capitale e al 25,47% dei diritti di voto. L'operazione richiedeva almeno il 50% di adesioni per avere successo, soglia che Bbva aveva valutato di ridurre al 30% in caso di mancato raggiungimento. Dopo il flop, il gruppo basco ha annunciato il ritorno al piano strategico originario. Il 31 ottobre avvierà il riacquisto di azioni per 1 miliardo di euro. Il 7 novembre distribuirà il dividendo provvisorio più alto di sempre, pari a 1,8 miliardi. Previsto infine un ulteriore programma di buyback «significativo».
Lo scontro tra Olanda e Cina sul controllo di Nexperia apre una crisi per l'automotive europeo. Dopo il commissariamento della società da parte dell'Aja, Pechino ha bloccato l'export dei chip, mettendo a rischio la produzione di Bmw, Volkswagen, Mercedes e Stellantis. L'Acea avverte che le scorte finiranno in poche settimane. Nexperia, ex ramo Philips oggi cinese, è al centro della guerra tecnologica tra Usa e Cina. L'intervento olandese, spinto da Washington, mira a difendere la sovranità industriale europea. Bosch e altri fornitori monitorano i rischi. Bruxelles punta a rafforzare il "Chips Act", ma l'Europa resta esposta alle tensioni globali.
Donald Trump e Vladimir Putin hanno avuto una lunga telefonata definita "buona e produttiva", durante la quale hanno concordato un futuro incontro a Budapest per discutere la fine della guerra in Ucraina. Domani Trump vedrà Zelensky alla Casa Bianca per riferire sull'esito del colloquio. Kiev punta a ottenere nuovi aiuti militari, inclusi missili Tomahawk, mentre Mosca avverte che la loro fornitura comprometterebbe ogni prospettiva di pace. Zelensky parla di "incontro decisivo" e chiede un cessate il fuoco. Intanto la Cina difende i suoi rapporti economici con la Russia e accusa Washington di "bullismo unilaterale".
Ad agosto in Italia oltre 4.000 medicinali risultavano carenti, tra cui antibiotici, antitumorali e antidepressivi. Ospedali e pazienti segnalano gravi difficoltà, con oncologi costretti a importare farmaci o sostituirli. Le cause principali sono la dipendenza produttiva dall'Asia, i costi crescenti e la frammentazione delle segnalazioni. Il governo prepara un piano con importazioni accelerate e incentivi alla produzione. Gli equivalenti, fondamentali per la sostenibilità del sistema sanitario, rischiano di sparire se i prezzi resteranno troppo bassi. Intanto l'Europa affronta crisi simili: Francia, Spagna e Bulgaria soffrono carenze croniche, mentre l'Austria limita i danni grazie a una gestione centralizzata.
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