Buongiorno dalla redazione del Sole 24 Ore. Questa è Start, la newsletter del mattino con le notizie principali per cominciare la giornata. Oggi è lunedì 24 novembre.
I dipendenti pubblici continuano a dover attendere anche anni per ricevere dall'Inps il Tfs/Tfr maturato, a differenza dei lavoratori privati che lo ottengono entro poche settimane. La Corte Costituzionale ha più volte sollecitato il superamento di questi ritardi, ma le soluzioni proposte finora hanno scaricato costi sui lavoratori. La nuova Manovra introduce una riduzione dei tempi: la prima rata arriverebbe dopo nove mesi invece che dodici. Tuttavia, questo anticipo elimina la detassazione dell'1,5% prevista per i pagamenti oltre l'anno, penalizzando chi aspettava almeno un parziale ristoro economico. In passato l'Inps aveva offerto un prestito agevolato per anticipare il Tfs ai pensionandi, ma la misura è stata chiusa dal Mef per mancanza di fondi. Ora, se la nuova norma sarà bocciata dalla Corte, resta il dubbio su quale ulteriore escamotage verrà usato, mentre i lavoratori continuano a pagare per ricevere ciò che è già loro.
Dopo il G20 in Sudafrica, Giorgia Meloni ha ribadito che l'Italia sosterrà gli sforzi sul Sudan, dove la priorità resta il cessate il fuoco in una guerra che ha provocato oltre 12 milioni di sfollati. La presidente del Consiglio ha affermato che Donald Trump, prossimo presidente di turno del G20, «non farà passi indietro» sull'Africa, nonostante il boicottaggio degli Stati Uniti al vertice per le polemiche con Pretoria su leggi "anti bianchi" e accuse di "genocidio cristiano". Meloni ha sottolineato l'importanza del debito africano e delle iniziative come il Corridoio di Lobito. Sul Sudan ha ribadito che l'Italia «può giocare un ruolo importante» puntando su cessate il fuoco e aiuti umanitari. La premier ha inoltre discusso di Africa in vari bilaterali, tra cui quelli con Abiy Ahmed, Erdogan e Modi. Sull'Ucraina, dopo una telefonata con Trump, Meloni ha detto di vedere «disponibilità» dagli Usa e ha respinto l'idea di una controproposta Ue al piano di pace americano in 28 punti. Ha aggiunto che Kiev e l'Europa hanno mostrato «massima disponibilità», mentre la Russia «zero».
L'allentamento dei tassi Bce tra 2024 e 2025 ha reso i mutui più convenienti in Europa, con l'Italia tra i Paesi con le condizioni migliori. Secondo la European Mortgage Federation, nel secondo trimestre 2025 il tasso medio italiano è al 3,19%, più basso di Germania, Regno Unito, Irlanda, Portogallo e dei Paesi dell'Est, dove Polonia, Ungheria e Romania superano ampiamente il 5-6%. Solo Spagna, Francia e Belgio mostrano valori simili o migliori. Una simulazione di Mutuionline indica che oggi un variabile a 20-30 anni è al 2,68%, molto sotto il 4,04% del 2024, con risparmi significativi sulla rata mensile e sull'intera durata del finanziamento. I tassi fissi restano leggermente più alti, al 3,27%, con costi complessivi maggiori. Secondo MutuiOnline, il mercato italiano resta competitivo grazie all'aggressività commerciale delle banche. Tuttavia, secondo Kìron, gli italiani continuano a preferire il tasso fisso: 94 mutui su 100 nel secondo semestre 2025. La durata media sale a 26,8 anni e l'importo medio erogato è in crescita, a 127.234 euro.
Uno studio di Muoviti Italia, firmato dall'economista Andrea Giuricin, stima che la riforma di taxi e Ncc porterebbe 2,4 miliardi di euro di fatturato aggiuntivo e 85mila nuovi posti di lavoro, con un gettito fiscale di 500 milioni. L'ingresso di nuove licenze ridurrebbe le attese nelle città, oggi tra le più alte in Europa a causa di un'offerta troppo rigida e di appena 28mila taxi attivi. Il confronto con Francia e Portogallo mostra un rapporto taxi-popolazione molto più favorevole all'estero. Anche gli Ncc potrebbero crescere fino a 40mila driver, contro gli attuali 6mila italiani. Secondo lo studio, una riforma limitata ai soli Ncc genererebbe comunque benefici economici significativi, inclusi ricambi nel settore automotive e un indotto turistico aggiuntivo da 1,5 miliardi. L'Antitrust e l'Autorità dei trasporti chiedono da anni di ampliare l'offerta. Per Giuricin, l'Italia deve costruire un sistema più aperto, digitale ed efficiente, capace di rispondere alla domanda crescente di mobilità urbana.
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