I più grandi autori di autentiche patacche
Nuovo appuntamento settimanale con la Domenica, il supplemento culturale del Sole 24 Ore. La nostra epoca, assediata da fake news e dall’insostenibile, montante marea dei social, non dovrebbe guardare con troppa nostalgia al passato. Anche in epoche lontane, infatti, falsi e falsari imperversavano e finivano spesso per dettare la linea.
In una divertente ricognizione tra alcune delle più incredibili “bufale” del passato ci accompagna Carlo Carena, uno dei più raffinati critici letterari italiani. Carena prende spunto dall’edizione aggiornata di “Sarà vero” (Utet), di Errico Buonanno, un’ampia ricognizione di clamorose falsificazioni letterarie e storiche dal Medioevo all’età Lumi, fino alle contraffazioni dell’Ottocento.
Sono centinaia, spiega Carena, le fake news grandi e piccole che hanno costellato la storia politica, letteraria, religiosa dalla più remota antichità; a volte semplicemente ridicole e beffarde, ma altre volte incisive e di portata enorme; non solo futili divertimenti ma anche perversi, maligni strumenti con cui ingannare il prossimo o sovvertire solide e importanti realtà, fino ai giorni nostri.
Nelle antiche letterature, per esempio, non si finisce più di vagare perlomeno nell’incerto, se non nell’autentico falso. Delle decine e decine di opere adunate nel Corpus Hippocraticum una buona metà è apocrifa, e anzi lui stesso, il sommo medico, è una patacca: “non è mai esistito” (Wilamowitz). Altrettanto sono stati tramandati come veri trattati falsi dell’altro principe dei medici, Galeno. La stragrande maggioranza della commedie attribuite a Plauto è apocrifa. Apocrifi alcuni Vangeli e la corrispondenza tra Seneca e san Paolo, come dimostrò Erasmo raffinatamente e spiritosamente. Senza dimenticare l’exploit più strepitoso fra tutti quelli citati dal Buonanno. Nel 1865 un autodidatta francese esperto di genealogie e di numismatica, Vrin-Denis Lucas, contraffà e rifila per 140.000 franchi al matematico e accademico Michel Chasles un corpo di 27.350 autografi di famosissimi personaggi storici: Molière, Racine, Shakespeare e anche Dante, Attila, Carlo Magno, Giovanna d’Arco, una lettera d’amore di Cleopatra a Cesare e una della Maddalena a Lazzaro, nonché quella vergata da Giuda Iscariota prima d’impiccarsi; e tutte vergate in francese! Processato e imprigionato quella volta e altre per motivi simili, il Vrin-Denis alla fine se ne torna bel bello a vendere libri antichi a Châteaudun.
Nel menu della Domenica molti altri argomenti. Ecco una selzione per i lettori del Sole 24 Ore |
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