La Galleria dei marmi dei principi Torlonia
La Domenica, l’inserto culturale del Sole24 Ore, apre con un avvincente articolo di Salvatore Settis dedicato alla storia dell’ultima raccolta aristocratica di Roma fondata nel 1875, la grande collezione di marmi assemblata dai principi Torlonia.
Questa spettacolare raccolta sarà oggetto in primavera di una spettacolare mostra in Campidoglio. E successivamente verrà aperta al pubblico.
Fra le molte imprese di una lunga vita il principe Alessandro Torlonia (1800-1886) poteva certo vantare la bonifica del Fucino, ma forse era ancor più fiero di aver fondato il Museo Torlonia di scultura antica, aperto verso il 1875 e subito famoso per il numero e la qualità delle opere esposte. Lavorava a questo progetto dal 1860, quando prese in uso e poi comprò dai Corsini un vasto edificio in via della Lungara, dove statue e rilievi furono raccolti e poi allestiti in forma museale. Il catalogo della raccolta fu dapprima una svelta guida a 527 sculture (1876) ma un vero salto di qualità fu segnato dal sontuoso volume edito nel 1884 con la fotografia di tutti i pezzi, intanto cresciuti fino a 620.
Ultima collezione principesca di Roma, il Museo Torlonia è anche la più significativa per la storia degli scavi, del restauro, del gusto, della museografia, degli studi archeologici. Eppure questa raccolta di scultura antica, la più rappresentativa in mani private nella città che più ne è ricca, Roma, è stata per decenni anche la più nascosta. Ma nel marzo 2016 il principe Alessandro Torlonia (1925-1917), pronipote dell’omonimo fondatore concordò con il Ministro Franceschini e la Fondazione Torlonia (presieduta da Alessandro Poma Murialdo) la riapertura del Museo Torlonia in una nuova sede (da individuare). Prima una grande mostra dei Marmi Torlonia (aperta al Campidoglio a Roma dal 3 aprile) presenterà una selezione di 90 capolavori.
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