| | | | | | | | | | | | – di Michele Pignatelli | | | | | LA SETTIMANA Terre rare, l’Europa punta sulla solidarietà. La Bce non tocca i tassi, braccio di ferro sul bilancio Ue | |  | | La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde durante la conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo (Photo by Roberto Monaldo / LaPresse) | | | | | | | Buongiorno e bentornati su Europa24. Con i riflettori della diplomazia internazionale puntati questa settimana sull’Asia e sull’incontro del disgelo commerciale, in Corea del Sud, tra il presidente americano, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jinping, l’Europa tenta di non restare indietro. Venerdì, in un incontro a Bruxelles, alti funzionari del ministero del Commercio cinese hanno confermato anche per la Ue - la tregua era stata annunciata con gli Stati Uniti - la sospensione di 12 mesi delle restrizioni all’export di terre rare cinesi (da cui Bruxelles importa l’80-90% del suo fabbisogno) annunciate all’inizio di ottobre, mentre le parti si impegnano a mantenere aperto il dialogo in materia | | | A breve comunque la Commissione europea presenterà un piano per rafforzare l’indipendenza dell’Unione a livello di materie prime, con un’attenzione specifica alle terre rare. Si discute di acquisti e stoccaggi in comune e anche di garanzie reciproche nel caso di penuria a livello nazionale, all’insegna della solidarietà già sperimentata ai tempi del Covid. | | | Senza alternative adeguate, del resto, la dipendenza da Pechino rischia di avere conseguenze pesanti per l’Europa, con un’economia che in diversi Paesi ancora arranca, a cominciare dalla Germania, come hanno confermato i dati sul Pil stagnante del terzo trimestre, che ha registrato una crescita zero anche in Italia. Meglio è andata la Francia, spinta dal commercio estero, ma a Parigi nuove nubi si addensano sulla stabilità politica del governo Lecornu, dopo la bocciatura da parte dell’Assemblea nazionale della proposta sulla tassa Zucman (sostenuta dai Socialisti), che avrebbe introdotto un’imposta del 2% sui patrimoni superiori ai 100 milioni. | | | Tra prospettive economiche ancora incerte e una battaglia contro l’inflazione che non si può dichiarare vinta del tutto, giovedì la Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento, come anticipato in questa analisi che ne riassume i presupposti. | | | Sul fronte istituzionale Ue, si è registrato in settimana uno sviluppo significativo nel negoziato (per non dire braccio di ferro) in corso tra Parlamento e Commissione Ue sul prossimo quadro finanziario pluriennale, il bilancio comunitario 2028-2034. I principali gruppi parlamentari che sostengono la Commissione von der Leyen (Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi) hanno infatti chiesto correzioni sostanziali alla proposta dell’Esecutivo, in particolare di mantenere il ruolo delle regioni nella gestione dei fondi riservati all’agricoltura e alla coesione, per le quali vorrebbero inoltre preservare bilanci separati. Il Parlamento, lo ricordiamo, ha il compito di approvare o bocciare il bilancio. | | | Chiudiamo con una notizia sui collegamenti tra Europa continentale e Regno Unito: si avvicina la fine del monopolio per Eurostar, che dal 1994 a oggi ha dominato incontrastato la rotta del tunnel sotto la Manica. Virgin Trains ha infatti ottenuto il via libera per operare servizi concorrenti a partire dal 2030. | | | | | IL GRAFICO DELLA SETTIMANA Il mix energetico globale | |  | | Fonte: EI Statistical Review of World Energy | | | | | | | | | | | | VISTO DA BRUXELLES La revisione del Patto verde e i rischi di obiettivi rivedibili | | | di Beda Romano | | | A pochi giorni dalla conferenza internazionale COP30 in Brasile, i ministri dell’Ambiente dell’Unione europea saranno chiamati in una attesa riunione a Bruxelles martedì prossimo a mettere in pratica la nuova strategia comunitaria in campo ambientale, decisa nel summit di fine ottobre. Ne conosciamo gli elementi a grandi linee. Gli obiettivi cifrati non si toccano, per ora. Vengono modificate le condizioni di mercato per rendere i target meno ambiziosi, più facili da raggiungere, e quindi meno controversi. Sul tavolo dei ministri il prossimo 4 novembre ci sarà la cosiddetta Legge clima per il 2040. Il compito del Consiglio è di trovare un compromesso, da negoziare successivamente con il Parlamento. | | | La presidenza danese della Ue sta conducendo un non semplice negoziato diplomatico. La proposta della Commissione europea prevede che entro la fine del prossimo decennio le emissioni nocive scendano del 90%, di cui il 3% con progetti in Paesi terzi. Questa percentuale dovrebbe aumentare, possibilmente al 5-10%. Più controversa ancora è l’ipotesi di inserire una clausola di revisione ogni due anni. L’elemento non è banale perché nei fatti annacquerebbe l’obiettivo ambientale fino a mettere in dubbio la certezza delle politiche europee. Quali incentivi avrebbero le imprese a investire in costosi progetti ecologici, se c’è il rischio che la legislazione venga cambiata ogni due anni? Il confronto tra i Ventisette promette di essere acceso. | | | | | IL VOTO IN EUROPA L’Olanda svolta al centro, frena la destra di Wilders | |  | | Il leader dei Democratici 66 (D66), Rob Jetten, dopo la diffusione dei primi exit poll delle elezioni politiche olandesi, a Leida REUTERS/Piroschka van de Wouw | | | | | | | Le attese elezioni anticipate olandesi, secondo voto in meno due anni, sono state all’insegna della discontinuità: la vittoria di misura, seppure ancora da ufficializzare, dei liberali progressisti del D66 e la contestuale frenata della destra populista di Geert Wilders prospettano infatti la nascita di un governo più moderato e un ritorno dell’Aja nell’alveo europeista. | | | Molti meriti del successo liberale vanno al giovane leader, Rob Jetten, 38 anni, progressista ma anche pragmatico, capace di presentarsi come un’alternativa a Wilders. Potrebbe essere lui il prossimo primo ministro, il più giovane della storia olandese. Ma il blocco di destra radicale, seppure più frammentato e distribuito in diversi partiti, rimane una forza significativa del panorama politico olandese. Implicazioni e prospettive del voto in questo approfondimento. | | | Venerdì intanto il parlamento moldavo ha scelto un nuovo primo ministro, Alexandru Munteanu, economista 61enne, dopo le elezioni parlamentari di settembre in cui il Partito dell’azione e della solidarietà della presidente Maia Sandu, pro-Europa, ha sconfitto nettamente il rivale filo-russo, ottenendo un sostanziale mandato per preparare l’adesione della Moldavia alla Ue. In Parlamento Munteanu ha ottenuto il sostegno di 55 dei 101 deputati. | | | Continuate a seguirci su Europa24, a cui potete iscrivervi a questo link. | | | |
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