| | | | | | | | | | | | – di Michele Pignatelli | | | | | LA SETTIMANA Colpo di scena sugli asset russi, rinvio sul Mercosur, Londra rientra in Erasmus | |  | | La premier danese Mette Frederiksen (a sinistra), il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, al termine dell’ultimo Consiglio dell’anno EPA/OLIVIER HOSLET | | | | | | | Buongiorno e bentornati su Europa24. Si è chiuso con un risultato per certi versi clamoroso l’ultimo Consiglio europeo del 2025, un vertice definito da più parti cruciale per il futuro dell’Ucraina e per il ruolo che l’Unione europea vorrà e potrà giocare nel conflitto. Dopo settimane di trattative in cui l’utilizzo degli asset russi congelati sembrava l’unica opzione possibile per finanziare Kiev, nella notte tra giovedì e venerdì i leader Ue hanno invece optato per il ricorso all’emissione di nuovo debito comune, con cui garantiranno 90 miliardi di euro in due anni all’Ucraina. | | | Un piano B che era uscito dai radar perché non gradito alla Germania di Friederich Merz, che esce dunque ridimensionata nelle sue ambizioni di leadership europea, costretta a una scelta pragmatica dall’inflessibile opposizione del Belgio, spalleggiato da altri Paesi che nutrivano dubbi anche legali sull’uso dei beni di Mosca. Tra questi l’Italia, con la premier, Giorgia Meloni, che può dirsi soddisfatta anche su un altro fronte: quello dell’accordo commerciale con il Mercosur, la cui firma viene rinviata (negli auspici europei a gennaio) a fronte della richiesta di maggiori garanzie in campo agricolo, chieste appunto dall’Italia e dalla Francia. | | | Le prossime settimane diranno se la scelta è stata lungimirante. Su numeri e implicazioni dell’accordo in discussione potete intanto leggere questo approfondimento. | | | All’indomani del Consiglio europeo il presidente russo, Vladimir Putin, nella tradizionale maratona televisiva di fine anno non ha rinunciato a menzionare la «rapina» fallita degli asset russi da parte della Ue, contro cui peraltro Mosca ha già pronte ritorsioni se dovesse tornare sul tavolo europeo. Resta il fatto che, mentre la guerra continua senza esclusione di colpi, sul terreno e in mare, dall’orizzonte del Cremlino sembrano quasi del tutto spariti i negoziati di pace, spostatisi nel fine settimana a Miami, negli Stati Uniti, per un nuovo round con tutte le parti coinvolte. | | | A Bruxelles la settimana era cominciata con l’attesa proposta di revisione del controverso regolamento sulle emissioni nocive delle auto. La Commissione europea, andando incontro alle richieste di alcuni governi e aziende dell’automotive, ha deciso di abbandonare il piano di vietare completamente i motori a combustione a partire dal 2035, aprendo a una percentuale di motori ibridi e termici con carburanti sostenibili. | | | È stata anche la settimana dell’ultimo Consiglio direttivo dell’anno della Banca centrale europea, che ha lasciato come previsto invariati i tassi di interesse senza fornire indicazioni sulle prossime mosse, in un contesto geopolitico che rimane troppo incerto. Nuovo taglio del costo del denaro, invece, da parte della Bank of England, alle prese con un’economia che continua ad arrancare e una disoccupazione in aumento. | | | È ancora senza bilancio, sull’altra sponda della Manica, il governo francese di Sebastien Lecornu, costretto a ricorrere a una sorta di esercizio provvisorio dopo il fallimento del compromesso tra deputati e senatori. La mancata approvazione non avrà effetti politici immediati, ma il ritardo ha dei costi per un Paese già alle prese con un deficit superiore al 5 per cento. | | | L’anno si chiude con una buona notizia per gli universitari: a partire dal 2027, decine di migliaia di giovani europei e britannici potranno di nuovo studiare o fare esperienze lavorative sia nei Paesi Ue che nel Regno Unito senza costi extra rispetto ai residenti: a quasi dieci anni dal referendum sulla Brexit, è stato infatti raggiunto l’accordo che consente alla Gran Bretagna di tornare a far parte del programma di scambio di studenti Erasmus+. | | | Quella di oggi è anche l’ultima pubblicazione di Europa24 prima delle festività natalizie. Nell’augurarvi Buone Feste, vi diamo appuntamento a domenica 11 gennaio. | | | | | IL GRAFICO DELLA SETTIMAna La quota di elettriche e ibride sulle auto nuove | |  | | Fonte: Iea | | | | | | | | | | | | VISTO DA BRUXELLES Le lezioni del vertice e le nuove frontiere del debito comune | | | di Beda Romano | | | L’anno si è concluso con un vertice europeo ricco di lezioni per l’Unione europea e i suoi Paesi membri. Ricordiamo brevemente il tema sul tavolo. I Ventisette dovevano decidere come finanziare nuovi aiuti economici all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. Il Belgio si è opposto con le unghie e con i denti all’ipotesi cavalcata dalla Germania di utilizzare gli attivi russi depositati nelle banche europee. Preoccupato dal creare un precedente di diritto internazionale, il governo belga è riuscito ad avere la meglio contro la diplomazia tedesca che in questo caso ha colpevolmente sottostimato le ragioni politiche e le leve negoziali del Belgio. La Repubblica Federale dovrebbe tirare alcune conseguenze. | | | La seconda lezione riguarda l’uso del debito europeo. È ormai la quarta volta in cinque anni che i Ventisette optano per raccogliere in comune sul mercato denaro fresco. In questa circostanza, l’operazione avverrà con una cooperazione rafforzata, secondo l’articolo 20 dei Trattati. La soluzione non è banale, tanto più che i fondi verranno riversati non a un Paese membro, ma a un Paese terzo. Tralasciamo, ancora una volta, gli interrogativi sulla strategia europea nei confronti della guerra russa in Ucraina. Il 2025 si conclude con una decisione che potrebbe risultare storica. Ormai il debito in comune è uno strumento non più solo di politica economica, ma anche di politica estera. | | | |
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